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Cos'è il farro: differenze tra le versioni

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“Farro” (''hulled wheat'' in inglese) è il nome comune con il quale sono chiamati i frumenti vestiti, che differiscono dai più diffusi frumenti nudi (tenero e duro) perché al momento della trebbiatura le cariossidi non si separano dalle glumelle.  
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“[[Farro]]” (''hulled wheat'' in inglese) è il nome comune con il quale sono chiamati i frumenti vestiti, che differiscono dai più diffusi frumenti nudi (tenero e duro) perché al momento della trebbiatura le cariossidi non si separano dalle glumelle.  
I frumenti appartengono al genere ''Triticum'' all’interno della grande famiglia delle ''Poaceae'' ('''figura 1'''), caratterizzata da numero cromosomico di base 7 (x=7). '''Il genere ''Triticum'' è il più importante per numero di specie coltivate e per ampiezza di diffusione e di utilizzazione e comprende tutte le specie di farro'''.  
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I frumenti appartengono al genere ''Triticum'' all’interno della grande famiglia delle ''Poaceae'' ('''figura 1'''), caratterizzata da numero cromosomico di base 7 (x=7). '''Il genere ''Triticum'' è il più importante per numero di specie coltivate e per ampiezza di diffusione e di utilizzazione e comprende tutte le specie di [[farro]]'''.  
  
 
[[File:Classificazione Poacaee.jpg|400px|thumb|right|'''Figura 1'''. Composizione della famiglia delle ''Poacaee'']]  
 
[[File:Classificazione Poacaee.jpg|400px|thumb|right|'''Figura 1'''. Composizione della famiglia delle ''Poacaee'']]  
  
I farri sono stati i primi frumenti coltivati dall’uomo ed è possibile far risalire la loro origine a oltre 10 mila anni fa, nella zona della Mezza Luna Fertile (tra Iran, Iraq, Siria e Palestina), che rappresenta il centro di origine primario e il maggior centro di diversificazione per queste specie, delle quali tre in particolare hanno interesse agricolo e la loro coltivazione è giunta fino ai nostri giorni:
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I farri sono stati [[Evoluzione dei frumenti e origine del farro  | i primi frumenti coltivati dall’uomo]] ed è possibile far risalire la loro origine a oltre 10 mila anni fa, nella zona della [[Mezza Luna Fertile]] (tra Iran, Iraq, Siria e Palestina), che rappresenta il centro di origine primario e il maggior centro di diversificazione per queste specie, delle quali [[Le diverse specie di farro | tre in particolare hanno interesse agricolo]] e la loro coltivazione è giunta fino ai nostri giorni:
 
*'''[[monococco | farro piccolo o monococco]]''', specie diploide, cioè con due serie di cromosomi ((2x7=14 cromosomi totali);
 
*'''[[monococco | farro piccolo o monococco]]''', specie diploide, cioè con due serie di cromosomi ((2x7=14 cromosomi totali);
 
*'''[[dicocco | farro medio o dicocco]]''', specie tetraploide, con 4 serie di cromosomi (4x7=28 cromosomi totali);
 
*'''[[dicocco | farro medio o dicocco]]''', specie tetraploide, con 4 serie di cromosomi (4x7=28 cromosomi totali);
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La '''classificazione''' delle diverse specie è oggi ben definita ed i recenti studi di genetica hanno chiarito con esattezza l'origine dei frumenti in generale e dei farri in particolare e hanno stabilito le relazioni fra le diverse specie, sia spontanee sia coltivate. Nella [[Media:Tabella_1._Classificazione_delle_più_diffuse_specie_di_Triticum.pdf | tabella 1]] è riportata la classificazione ad oggi accettata e condivisa delle specie di ''Triticum'' più diffuse, con le caratteristiche più rilevanti per ciascuna specie.
 
La '''classificazione''' delle diverse specie è oggi ben definita ed i recenti studi di genetica hanno chiarito con esattezza l'origine dei frumenti in generale e dei farri in particolare e hanno stabilito le relazioni fra le diverse specie, sia spontanee sia coltivate. Nella [[Media:Tabella_1._Classificazione_delle_più_diffuse_specie_di_Triticum.pdf | tabella 1]] è riportata la classificazione ad oggi accettata e condivisa delle specie di ''Triticum'' più diffuse, con le caratteristiche più rilevanti per ciascuna specie.
  
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Le tre specie di [[farro]] sono così classificate:
  
 
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All’interno di ciascuna specie è possibile individuare diverse popolazioni locali, in particolare negli areali dove la specie si è maggiormente diffusa.  
 
All’interno di ciascuna specie è possibile individuare diverse popolazioni locali, in particolare negli areali dove la specie si è maggiormente diffusa.  
Il farro dicocco, il farro per antonomasia, il più coltivato nel bacino del Mediterraneo, presenta un elevato numero di [[varietà locali]], derivanti dall’azione congiunta della selezione naturale e della selezione antropica. Esse differiscono per caratteri morfologici, fisiologici, agronomici e qualitativi e assumono una loro netta identità, spesso fortemente legata al territorio di origine. Infatti, alcune varietà locali, ad esempio il [http://www.lu.camcom.it/content.php?p=1.12.9.5 “farro della Garfagnana”] e il [http://www.monteleonedispoletoeventi.it/monteleone/territorio.html"farro di Monteleone di Spoleto"][[Media:Libro farro monteleone spoleto.pdf]], grazie alle loro particolari caratteristiche genetiche e di utilizzazione derivanti dall’ambiente di coltivazione, hanno raggiunto un legame indissolubile con l'ambiente di coltivazione e tutto il sistema produttivo, tale da sostenere la tutela da parte di specifici marchi di protezione della tipicità (IGP il primo e DOP il secondo).
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Il [[farro dicocco]], il farro per antonomasia, il più coltivato nel bacino del Mediterraneo, presenta un elevato numero di [[varietà locali]], derivanti dall’azione congiunta della selezione naturale e della selezione antropica. Esse differiscono per caratteri morfologici, fisiologici, agronomici e qualitativi e assumono una loro netta identità, spesso fortemente legata al territorio di origine. Infatti, alcune [[varietà locali]], ad esempio il "[http://www.lu.camcom.it/content.php?p=1.12.9.5 farro della Garfagnana]" e il "[http://www.monteleonedispoletoeventi.it/monteleone/territorio.html farro di Monteleone di Spoleto]" ([[Media:Libro farro monteleone spoleto.pdf |Monteleone di Spoleto ed il Suo farro]]), grazie alle loro particolari caratteristiche genetiche e di utilizzazione derivanti dall’ambiente di coltivazione, hanno raggiunto un legame indissolubile con l'ambiente di coltivazione e tutto il sistema produttivo, tale da sostenere la tutela da parte di specifici marchi di protezione della tipicità (IGP il primo e DOP il secondo).
  
  
 
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Versione delle 23:23, 17 apr 2014

Farro” (hulled wheat in inglese) è il nome comune con il quale sono chiamati i frumenti vestiti, che differiscono dai più diffusi frumenti nudi (tenero e duro) perché al momento della trebbiatura le cariossidi non si separano dalle glumelle.

I frumenti appartengono al genere Triticum all’interno della grande famiglia delle Poaceae (figura 1), caratterizzata da numero cromosomico di base 7 (x=7). Il genere Triticum è il più importante per numero di specie coltivate e per ampiezza di diffusione e di utilizzazione e comprende tutte le specie di farro.

Figura 1. Composizione della famiglia delle Poacaee

I farri sono stati i primi frumenti coltivati dall’uomo ed è possibile far risalire la loro origine a oltre 10 mila anni fa, nella zona della Mezza Luna Fertile (tra Iran, Iraq, Siria e Palestina), che rappresenta il centro di origine primario e il maggior centro di diversificazione per queste specie, delle quali tre in particolare hanno interesse agricolo e la loro coltivazione è giunta fino ai nostri giorni:

La classificazione delle diverse specie è oggi ben definita ed i recenti studi di genetica hanno chiarito con esattezza l'origine dei frumenti in generale e dei farri in particolare e hanno stabilito le relazioni fra le diverse specie, sia spontanee sia coltivate. Nella tabella 1 è riportata la classificazione ad oggi accettata e condivisa delle specie di Triticum più diffuse, con le caratteristiche più rilevanti per ciascuna specie.

Le tre specie di farro sono così classificate:

  • monococco (Triticum monococcum L. ssp. monococcum, per semplicità in questo sito sarà indicato come T. monococcum);
  • dicocco o semplicemente farro (T. turgidum L. ssp. dicoccum Schubler (sinonimo T. dicoccon Schrank), indicato per semplicità come T. dicoccum);
  • spelta (T. aestivum L. ssp. spelta, indicato per semplicità come T. spelta).

All’interno di ciascuna specie è possibile individuare diverse popolazioni locali, in particolare negli areali dove la specie si è maggiormente diffusa.

Il farro dicocco, il farro per antonomasia, il più coltivato nel bacino del Mediterraneo, presenta un elevato numero di varietà locali, derivanti dall’azione congiunta della selezione naturale e della selezione antropica. Esse differiscono per caratteri morfologici, fisiologici, agronomici e qualitativi e assumono una loro netta identità, spesso fortemente legata al territorio di origine. Infatti, alcune varietà locali, ad esempio il "farro della Garfagnana" e il "farro di Monteleone di Spoleto" (Monteleone di Spoleto ed il Suo farro), grazie alle loro particolari caratteristiche genetiche e di utilizzazione derivanti dall’ambiente di coltivazione, hanno raggiunto un legame indissolubile con l'ambiente di coltivazione e tutto il sistema produttivo, tale da sostenere la tutela da parte di specifici marchi di protezione della tipicità (IGP il primo e DOP il secondo).