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Il farro dicocco è la specie maggiormente conosciuta e coltivata in Italia e lo è stata anche nel corso dei secoli. Infatti, anche se questa specie rappresenta una forma intermedia durante il processo evolutivo, essa è stata uno dei cereali più stabilmente coltivati, probabilmente in conseguenza della sua ampia adattabilità a condizioni marginali di coltivazione, alla tolleranza ai diversi stress e alla sua adattabilità all'uso alimentare in tutti i tempi. | Il farro dicocco è la specie maggiormente conosciuta e coltivata in Italia e lo è stata anche nel corso dei secoli. Infatti, anche se questa specie rappresenta una forma intermedia durante il processo evolutivo, essa è stata uno dei cereali più stabilmente coltivati, probabilmente in conseguenza della sua ampia adattabilità a condizioni marginali di coltivazione, alla tolleranza ai diversi stress e alla sua adattabilità all'uso alimentare in tutti i tempi. | ||
Non sono disponibili i dati ufficiali della superficie coltivata in Italia, quindi è possibile fornire soltanto una stima basata sulla conoscenza diretta della produzione e del mercato, pari a 5.000-6.000 ettari (di cui soltanto poche centinaia di ettari riguardano monococco e spelta), maggiormente concentrati nelle regioni centro-meridionali, negli areali collinari e pede-montani, interessando prevalentemente coltivazioni di tipo biologico | Non sono disponibili i dati ufficiali della superficie coltivata in Italia, quindi è possibile fornire soltanto una stima basata sulla conoscenza diretta della produzione e del mercato, pari a 5.000-6.000 ettari (di cui soltanto poche centinaia di ettari riguardano monococco e spelta), maggiormente concentrati nelle regioni centro-meridionali, negli areali collinari e pede-montani, interessando prevalentemente coltivazioni di tipo biologico | ||
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Il farro dicocco è la specie maggiormente conosciuta e coltivata in Italia e lo è stata anche nel corso dei secoli. Infatti, anche se questa specie rappresenta una forma intermedia durante il processo evolutivo, essa è stata uno dei cereali più stabilmente coltivati, probabilmente in conseguenza della sua ampia adattabilità a condizioni marginali di coltivazione, alla tolleranza ai diversi stress e alla sua adattabilità all'uso alimentare in tutti i tempi. Non sono disponibili i dati ufficiali della superficie coltivata in Italia, quindi è possibile fornire soltanto una stima basata sulla conoscenza diretta della produzione e del mercato, pari a 5.000-6.000 ettari (di cui soltanto poche centinaia di ettari riguardano monococco e spelta), maggiormente concentrati nelle regioni centro-meridionali, negli areali collinari e pede-montani, interessando prevalentemente coltivazioni di tipo biologico