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Diffusione del farro: differenze tra le versioni

Da Prometeo Wiki.

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Nei nuovi areali la coltivazione è realizzata con varietà reperite nelle zone tradizionali o con varietà "moderne", derivate da recenti programmi di miglioramento genetico.  
 
Nei nuovi areali la coltivazione è realizzata con varietà reperite nelle zone tradizionali o con varietà "moderne", derivate da recenti programmi di miglioramento genetico.  
 
C'è una recente diffusione del farro anche in areali non tipici, fenomeno che sta creando situazioni di concorrenza sul mercato e che causa perdita di competitività alle zone tradizionali, favorisce la diffusione di materiali genetici diversi (provocando seri rischi di inquinamento genetico), e non garantisce la tracciabilità del prodotto, indebolendo le filiere produttive locali.
 
C'è una recente diffusione del farro anche in areali non tipici, fenomeno che sta creando situazioni di concorrenza sul mercato e che causa perdita di competitività alle zone tradizionali, favorisce la diffusione di materiali genetici diversi (provocando seri rischi di inquinamento genetico), e non garantisce la tracciabilità del prodotto, indebolendo le filiere produttive locali.
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[[Category:Farro]]

Versione delle 14:49, 24 nov 2013

Il farro dicocco è la specie maggiormente conosciuta e coltivata in Italia e lo è stata anche nel corso dei secoli. Infatti, anche se questa specie rappresenta una forma intermedia durante il processo evolutivo, essa è stata uno dei cereali più stabilmente coltivati, probabilmente in conseguenza della sua ampia adattabilità a condizioni marginali di coltivazione, alla tolleranza ai diversi stress e alla sua adattabilità all'uso alimentare in tutti i tempi. Non sono disponibili i dati ufficiali della superficie coltivata in Italia, quindi è possibile fornire soltanto una stima basata sulla conoscenza diretta della produzione e del mercato, pari a 5.000-6.000 ettari (di cui soltanto poche centinaia di ettari riguardano monococco e spelta), maggiormente concentrati nelle regioni centro-meridionali, negli areali collinari e pede-montani, interessando prevalentemente coltivazioni di tipo biologico


Le aree di coltivazione

La diffusione della coltivazione interessa zone sia "tradizionali" sia di nuova introduzione. Le prime(esempio: Valnerina, Garfagnana, ecc.) sono le aree dove la coltura, con buona probabilità, non è mai stata abbandonata e dove sono da sempre state utilizzate le varietà locali, le varietà dei contadini, legate al territorio e alla sua storia.

Nei nuovi areali la coltivazione è realizzata con varietà reperite nelle zone tradizionali o con varietà "moderne", derivate da recenti programmi di miglioramento genetico. C'è una recente diffusione del farro anche in areali non tipici, fenomeno che sta creando situazioni di concorrenza sul mercato e che causa perdita di competitività alle zone tradizionali, favorisce la diffusione di materiali genetici diversi (provocando seri rischi di inquinamento genetico), e non garantisce la tracciabilità del prodotto, indebolendo le filiere produttive locali.