Azioni

Evoluzione dei frumenti e origine del farro

Da Prometeo Wiki.

Versione del 29 nov 2013 alle 11:37 di Cristiano (Discussione | contributi) (Creata pagina con "“Farro” (''hulled wheat'' in inglese) è il nome comune con il quale sono chiamati i frumenti vestiti, che differiscono dai più diffusi frumenti nudi (tenero e duro) per...")

(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

“Farro” (hulled wheat in inglese) è il nome comune con il quale sono chiamati i frumenti vestiti, che differiscono dai più diffusi frumenti nudi (tenero e duro) perché al momento della trebbiatura le cariossidi non si separano dalle glumelle. I frumenti appartengono al genere Triticum all’interno della grande famiglia delle Poaceae (figura 1), caratterizzata da numero cromosomico di base 7 (x=7). Il genere Triticum è il più importante per numero di specie coltivate e per entità di diffusione e di utilizzazione e comprende tutte le specie di farro.

FIGURA 1

La classificazione delle diverse specie è oggi ben definita ed i recenti studi di genetica hanno chiarito con esattezza la filogenesi dei frumenti in generale e del farro in particolare e hanno stabilito le relazioni fra le diverse forme attuali, sia coltivate che spontanee (Salamini et al., 2002; Özkan et al., 2002). I farri sono i primi frumenti coltivati dall’uomo ed è possibile far risalire la loro origine a oltre 10 mila anni fa, nella zona della Mezza Luna Fertile (tra Iran, Iraq, Siria e Palestina), che rappresenta il centro di origine primario e il maggior centro di diversificazione per queste specie, delle quali tre in particolare hanno interesse agricolo e la loro coltivazione è giunta fino ai nostri giorni: • farro piccolo o monococco (Triticum monococcum), specie diploide, cioè con due set di cromosomi ((2x7=14 cromosomi totali); • farro medio o dicocco (Triticum dicoccum), specie tetraploide, con 4 set di cromosomi (4x7 =28 cromosomi totali); • farro grande o spelta (Triticum spelta), specie esaploide, con 6 set di cromosomi(6x7=42 cromosomi totali). All’interno di ciascuna specie è possibile individuare diverse popolazioni locali, in particolare negli areali dove la specie si è maggiormente diffusa. Il farro dicocco, il più coltivato nel bacino del Mediterraneo, presenta un elevato numero di varietà locali, derivanti dall’azione congiunta della selezione naturale e della selezione antropica. Esse differiscono per caratteri morfologici, fisiologici, agronomici e qualitativi e assumono una loro netta identità, spesso fortemente legata al territorio di origine. Infatti, alcune varietà locali, ad esempio il “farro della Garfagnana” e il ”farro di Monteleone di Spoleto”, grazie alle loro particolari caratteristiche genetiche e di utilizzazione derivanti dall’ambiente di coltivazione, sono tutelate da specifici marchi di protezione della tipicità (IGP il primo e DOP il secondo).