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Fibra alimentare

Da Prometeo Wiki.

Versione del 13 feb 2016 alle 14:42 di Lucilla (Discussione | contributi)

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La fibra alimentare o dietetica è definita come quella porzione di alimento, che deriva solitamente dalle piante ed è priva di valore nutrizionale per l’uomo.

Esistono due tipi di fibre:

  • solubile, in grado di sciogliersi in acqua;
  • insolubile, non capace di sciogliersi in acqua.

Alimenti ricchi di fibre sono legumi, broccoli, carciofi, farine integrali, avena, mandorle, prugne e in generale tutti gli alimenti di origine vegetale. La fibra solubile è presente soprattutto in frutta e legumi, mentre quella insolubile nei cereali ed alcuni ortaggi.

Fibra solubile

La fibra solubile viene rapidamente fermentata nel colon in gas e sottoprodotti fisiologicamente attivi. Tale fibra pertanto può essere considerata prebiotica e viscosa. Essa inoltre rallenta il transito intestinale del cibo nell’apparato digerente, contribuendo all’aumento del senso di sazietà e al miglioramento della stessa funzionalità intestinale.

Fibra insolubile

La fibra insolubile invece è metabolicamente inerte e non fermentabile. Assorbe grosse quantità di acqua aumentando il volume delle feci, che diventano poltacee e di conseguenza, diminuisce l'assorbimento dei nutrienti. Da un punto di vista chimico la fibra alimentare è costituita da polisaccaridi non amilacei, come la cellulosa e molte altre componenti vegetali amilo-resistenti, come lignina, inulina, beta-glucani, pectine, cere e oligosaccaridi. I vegetali contengono sia fibra solubile, che insolubile, in rapporti diversi, in base al tipo e alle caratteristiche di ogni pianta. L’importanza dell’introduzione di fibra alimentare è stata messa in relazione con la riduzione del rischio di malattie croniche o degenerative, quali tumori al colon-retto, diabete e colesterolo e malattie cardio-vascolari.

Esagerare con l’apporto giornaliero di fibra alimentare può essere pericoloso, in quanto troppa fibra apporta un eccesso di acido fitico, sostanza che inibisce l’assorbimento di minerali, quali Calcio, Magnesio, Selenio e Zinco. Inoltre va ricordato che nei cereali integrali non viene asportata la parte esterna del chicco, che è la più esposta alle sostanze (chimiche o biologiche) utilizzate in agricoltura: pertanto diventa fondamentale informarsi sulla provenienza e il tipo di agricoltura impiegate per la produzione dei cereali integrali.

Fibra alimentare nel farro

Nel farro la fibra alimentare è una componente molto importante. Sebbene il monococco abbia un contenuto in fibra totale (8%) inferiore a quello del grano duro, la porzione insolubile risulta assai superiore rispetto a quella dei grani moderni, soprattutto per l’elevata presenza di lignina. Il dicocco mostra contenuti leggermente superiori (10%), con uno sbilanciamento anche in questo caso verso la frazione insolubile. Lo spelta infine è la specie di farro a maggior contenuto di fibra, con valori che oscillano tra 11 e 15%; la porzione di fibra insolubile costituisce l’80% della frazione totale.

Il contenuto di fibra negli alimenti

Secondo l' EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, gli alimenti contenenti fibra, possono riportare in etichetta la dicitura fonte di fibra, solo se contenti 3g di fibra alimentare ogni 100g di prodotto o al limite, 1,5g di fibra alimentare per 100kcal di prodotto. Possono essere invece riportare la dicitura ad alto contenuto di fibra, gli alimenti che contengono 6g di fibra ogni 100 g, o 3g della stessa fibra per 100 kcal di prodotto.

La farina di farro monococco integrale di Prometeo può essere considerata come un alimento ad alto contenuto di fibra, in quanto contiene ben 7,7g di fibra alimentare ogni 100g di prodotto. La farina bianca invece può godere del claim fonte di fibra, grazie ai 5g di fibra per 100g di prodotto.