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I risultati della ricerca scientifica sul farro: differenze tra le versioni

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(Nuove prospettive per il farro monococco)
 
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====Nuove prospettive per il farro monococco====
 
====Nuove prospettive per il farro monococco====
È la specie più “vecchia” fra i farri e può essere definito senza ombra di dubbio il “padre” di tutti i frumenti. Al tempo stesso è anche la specie di più recente riscoperta, oggetto di numerosi studi di geneticae di nutraceutica.  
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È la specie più “vecchia” fra i farri e può essere definito senza ombra di dubbio il “padre” di tutti i frumenti. Al tempo stesso è anche la specie di più recente riscoperta, oggetto di numerosi studi di genetica e di [[alimenti funzionali|nutraceutica]].  
  
Presenta interessanti peculiarità nutrizionali, un alto contenuto proteico e una elevata quantità di carotenoidi (in particolare il beta-carotene, precursore della vitamina A) che danno la tipica colorazione gialla. Tali principi hanno un ruolo rilevante nelle attività funzionali della cellula e sono efficienti agenti [[antiossidanti]].
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Presenta interessanti peculiarità nutrizionali, un alto contenuto proteico e una elevata quantità di [[carotenoidi]] (in particolare [[beta-carotene]], precursore della vitamina A e [[luteina]]) che conferiscono la tipica colorazione gialla. Tali principi hanno un ruolo rilevante nelle attività funzionali della cellula e sono efficienti agenti [[antiossidanti]].
  
 
Inoltre, recenti studi medici hanno dimostrato che il [[farro]] in generale e il [[monococco]] in particolare (con ampia variabilità fra i diversi genotipi entro specie), presenta una particolare composizione delle proteine di riserva (cioè il [[glutine]]), mancando di specifici frammenti che sembrerebbero responsabili della reazione celiaca, mentre sono presenti peptidi protettivi della mucosa intestinale.
 
Inoltre, recenti studi medici hanno dimostrato che il [[farro]] in generale e il [[monococco]] in particolare (con ampia variabilità fra i diversi genotipi entro specie), presenta una particolare composizione delle proteine di riserva (cioè il [[glutine]]), mancando di specifici frammenti che sembrerebbero responsabili della reazione celiaca, mentre sono presenti peptidi protettivi della mucosa intestinale.
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Esperimenti condotti in vitro mostrerebbero la minore tossicità di questo cereale nei soggetti interessati da questa patologia <ref>Pogna, 2008; Regione Lombardia, Progetto MonICA, 2008</ref>. In definitiva, il [[monococco]], pur rimanendo ancora '''vietato ai celiaci''', potrebbe offrire interessanti prospettive salutistiche in un prossimo futuro.<ref>Articolo estratto dal Seme - n° 1 / 09 "Il farro e la sua trasformazione"  Articolo di Oriana Porfiri, Massimo Fiorani, Romana Bravi.</ref>
 
Esperimenti condotti in vitro mostrerebbero la minore tossicità di questo cereale nei soggetti interessati da questa patologia <ref>Pogna, 2008; Regione Lombardia, Progetto MonICA, 2008</ref>. In definitiva, il [[monococco]], pur rimanendo ancora '''vietato ai celiaci''', potrebbe offrire interessanti prospettive salutistiche in un prossimo futuro.<ref>Articolo estratto dal Seme - n° 1 / 09 "Il farro e la sua trasformazione"  Articolo di Oriana Porfiri, Massimo Fiorani, Romana Bravi.</ref>
  
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Versione attuale delle 16:52, 28 ott 2015

Nuove prospettive per il farro monococco

È la specie più “vecchia” fra i farri e può essere definito senza ombra di dubbio il “padre” di tutti i frumenti. Al tempo stesso è anche la specie di più recente riscoperta, oggetto di numerosi studi di genetica e di nutraceutica.

Presenta interessanti peculiarità nutrizionali, un alto contenuto proteico e una elevata quantità di carotenoidi (in particolare beta-carotene, precursore della vitamina A e luteina) che conferiscono la tipica colorazione gialla. Tali principi hanno un ruolo rilevante nelle attività funzionali della cellula e sono efficienti agenti antiossidanti.

Inoltre, recenti studi medici hanno dimostrato che il farro in generale e il monococco in particolare (con ampia variabilità fra i diversi genotipi entro specie), presenta una particolare composizione delle proteine di riserva (cioè il glutine), mancando di specifici frammenti che sembrerebbero responsabili della reazione celiaca, mentre sono presenti peptidi protettivi della mucosa intestinale.

Esperimenti condotti in vitro mostrerebbero la minore tossicità di questo cereale nei soggetti interessati da questa patologia [1]. In definitiva, il monococco, pur rimanendo ancora vietato ai celiaci, potrebbe offrire interessanti prospettive salutistiche in un prossimo futuro.[2]

Note

  1. Pogna, 2008; Regione Lombardia, Progetto MonICA, 2008
  2. Articolo estratto dal Seme - n° 1 / 09 "Il farro e la sua trasformazione" Articolo di Oriana Porfiri, Massimo Fiorani, Romana Bravi.