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I risultati della ricerca scientifica sul farro

Da Prometeo Wiki.

Versione del 22 gen 2014 alle 08:58 di Federico (Discussione | contributi)

Nuove prospettive per il farro monococco

È la specie più “vecchia” fra i farri e può essere definito senza ombra di dubbio il “padre” di tutti i frumenti. Al tempo stesso è anche la specie di più recente riscoperta, oggetto di numerosi studi di geneticae di nutraceutica.

Presenta interessanti peculiarità nutrizionali, un alto contenuto proteico e una elevata quantità di carotenoidi (in particolare il beta-carotene, precursore della vitamina A) che danno la tipica colorazione gialla. Tali principi hanno un ruolo rilevante nelle attività funzionali della cellula e sono efficienti agenti antiossidanti.

Inoltre, recenti studi medici hanno dimostrato che il farro in generale e il monococco in particolare (con ampia variabilità fra i diversi genotipi entro specie), presenta una particolare composizione delle proteine di riserva (cioè il glutine), mancando di specifici frammenti che sembrerebbero responsabili della reazione celiaca, mentre sono presenti peptidi protettivi della mucosa intestinale.

Esperimenti condotti in vitro mostrerebbero la minore tossicità di questo cereale nei soggetti interessati da questa patologia [1]. In definitiva, il monococco, pur rimanendo ancora vietato ai celiaci, potrebbe offrire interessanti prospettive salutistiche in un prossimo futuro.[2]

Note

  1. Pogna, 2008; Regione Lombardia, Progetto MonICA, 2008
  2. Articolo estratto dal Seme - n° 1 / 09 "Il farro e la sua trasformazione" Articolo di Oriana Porfiri, Massimo Fiorani, Romana Bravi.