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− | La diffusione della coltivazione interessa zone sia "tradizionali" sia di nuova introduzione. Le prime(esempio: Valnerina, Garfagnana, ecc.) sono le aree dove la coltura, con buona probabilità, non è mai stata abbandonata e dove sono da sempre state utilizzate le varietà locali, le varietà dei contadini, legate al territorio e alla sua storia. | + | La diffusione della coltivazione interessa zone sia "tradizionali" sia di nuova introduzione. Le prime (esempio: Valnerina, Garfagnana, ecc.) sono le aree dove la coltura, con buona probabilità, non è mai stata abbandonata e dove sono da sempre state utilizzate le varietà locali, le varietà dei contadini, legate al territorio e alla sua storia. |
Nei nuovi areali la coltivazione è realizzata con varietà reperite nelle zone tradizionali o con varietà "moderne", derivate da recenti programmi di miglioramento genetico. | Nei nuovi areali la coltivazione è realizzata con varietà reperite nelle zone tradizionali o con varietà "moderne", derivate da recenti programmi di miglioramento genetico. | ||
C'è una recente diffusione del farro anche in areali non tipici, fenomeno che sta creando situazioni di concorrenza sul mercato e che causa perdita di competitività alle zone tradizionali, favorisce la diffusione di materiali genetici diversi (provocando seri rischi di inquinamento genetico), e non garantisce la tracciabilità del prodotto, indebolendo le filiere produttive locali. | C'è una recente diffusione del farro anche in areali non tipici, fenomeno che sta creando situazioni di concorrenza sul mercato e che causa perdita di competitività alle zone tradizionali, favorisce la diffusione di materiali genetici diversi (provocando seri rischi di inquinamento genetico), e non garantisce la tracciabilità del prodotto, indebolendo le filiere produttive locali. | ||
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La diffusione della coltivazione interessa zone sia "tradizionali" sia di nuova introduzione. Le prime (esempio: Valnerina, Garfagnana, ecc.) sono le aree dove la coltura, con buona probabilità, non è mai stata abbandonata e dove sono da sempre state utilizzate le varietà locali, le varietà dei contadini, legate al territorio e alla sua storia.
Nei nuovi areali la coltivazione è realizzata con varietà reperite nelle zone tradizionali o con varietà "moderne", derivate da recenti programmi di miglioramento genetico. C'è una recente diffusione del farro anche in areali non tipici, fenomeno che sta creando situazioni di concorrenza sul mercato e che causa perdita di competitività alle zone tradizionali, favorisce la diffusione di materiali genetici diversi (provocando seri rischi di inquinamento genetico), e non garantisce la tracciabilità del prodotto, indebolendo le filiere produttive locali.