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Dicocco (T. dicoccum) Rossorubino

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Rossorubino. Varietà ottenuta per selezione entro una varietà locale di farro dicocco dell’Appennino centrale.

Varietà ad habitus alternativo (non necessita di accumulo di freddo per andare in spigatura, quindi non è obbligatoria la semina autunno-vernina),), pianta eretta a fine accestimento, culmo e foglie sottili, guaina fogliare e auricole fortemente pigmentate.

Taglia media, ciclo medio-precoce.

Spiga piccola, corta, compatta, rossa a maturazione; ariste corte, debolmente divaricate dall’asse della spiga.

Cariosside medio-piccola (30-34 mg), folta peluria all’apice, frattura vitrea. Adatta per la produzione di spezzato (tritello), farine e semolati da pastificazione.

Varietà indicata per la semina di fine inverno in zone montane, con inverni molto rigidi. Le semine autunnali sono possibili fino a 500-600 metri di altitudine, dove gli inverni sono più miti.

Si consiglia una densità di 300-350 semi germinabili per metro quadrato (circa 120-140 kg/ha di granella vestita), adottando una semina a righe.

Concimazione ridotta o assente. Tuttavia la disponibilità di piccole quantità di azoto (da sostanza organica nel terreno, da leguminose da granella come precessione colturale) durante la fase finale del ciclo favoriscel’ottenimento di granella a frattura vitrea e, quindi, di semolati migliori per la pastificazione.

Varietà iscritta dal 2009 al Registro Nazionale delle Varietà.