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Trigliceridi: differenze tra le versioni

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Versione attuale delle 22:41, 20 giu 2015

Dal punto di vista biochimico, si definisce trigliceride una molecola di glicerolo con tre acidi grassi legati mediante legami estere.

Nel nostro organismo i trigliceridi rappresentano i principali componenti del tessuto adiposo che svolge una funzione energetica di riserva e nel quale vengono accumulati all'interno di cellule, dette adipociti.

Oltre a rappresentare un'importantissima riserva energetica (1 kg di grasso fornisce circa 8700 kcal) i trigliceridi fungono anche da isolanti termici creando una barriera naturale contro le basse temperature.

La quota di trigliceridi presente nel sangue (trigliceridemia) è normalmente compresa tra 50 e 150/200 mg/dL Valori superiori a questo intervallo aumentano considerevolmente il rischio di malattie cardiovascolari. L'analisi dei trigliceridi ematici viene solitamente effettuata in associazione a quella del colesterolo totale, della frazione LDL ed HDL, al fine di valutare il fattore di rischio cardiovascolare.

Valori di trigliceridi alti (ipertrigliceridemia) sono legati soprattutto ad uno stile di vita sedentario e ad una alimentazione scorretta e squilibrata, con eccessivo consumo di zuccheri, grassi saturi e alcool. Anche il diabete è uno dei fattori coinvolti nell’ipertrigliceridemia, in quanto l’insulina favorisce l’ingresso dei trigliceridi nelle cellule del tessuto adiposo.