La luteina è un carotenoide appartenente al gruppo delle xantofille, pigmenti di colore giallo-arancione, liposolubili (solubili nei grassi) e naturalmente contenuti in alimenti di origine vegetale, ma anche animale (il tuorlo dell’uovo ne è particolarmente ricco).
L’uomo non è in grado di sintetizzare la luteina, quindi essa deve essere assunta tramite dieta o integrazione specifica: il fabbisogno giornaliero si aggira su 4-6 mg.
Una volta ingerita, la luteina viene assorbita attraverso l’aiuto dei grassi alimentari, giunta nel sangue poi si accumula nei vari tessuti e soprattutto nella parte centrale della retina dell’occhio (macula), dove attraverso specifici meccanismi svolge una particolare funzione di protezione dai raggi UV. Infatti, la luteina forma i cosiddetti pigmenti maculari, una sorta di filtro che impedisce alle radiazioni nocive (quella che viene chiamata ‘luce blu’) di raggiungere e danneggiare il tessuto sensibile della retina. Pertanto la fisiologica presenza di questo pigmento nella macula contribuisce a proteggere le delicate strutture dell’occhio e a conservarne la funzione visiva.
Numerosi studi evidenziano una riduzione della formazione o della progressione della cataratta in soggetti che assumono un corretto apporto giornaliero di antiossidanti (in particolare vitamina C, E, luteina e zeaxantina, carotenoidi, riboflavina, N-acetilcisteina, folati, flavonoidi, polifenoli) attraverso la dieta o integratori specifici.
Tra i cereali, il mais è sicuramente quello con il maggior contenuto di tale antiossidante (1350 µg/100 g). In farine di farro monococco il contenuto di luteina è di circa 8,5 mg/kg, un valore quattro volte superiore rispetto a quelli riscontrati nella farina di grano duro [1].