Riga 17: | Riga 17: | ||
Le tre specie di farro sono così classificate: | Le tre specie di farro sono così classificate: | ||
− | • | + | • monococco |
− | (Triticum monococcum L. ssp. monococcum, per semplicità in questo sito sarà indicato come T. monococcum); | + | (''Triticum monococcum'' L. ssp. ''monococcum'', per semplicità in questo sito sarà indicato come ''T. monococcum''); |
− | • | + | • dicocco o semplicemente farro (''T. turgidum'' L. ssp. ''dicoccum'' Schubler (sinonimo ''T. dicoccon'' Schrank), indicato per semplicità come ''T. dicoccum''); |
− | • spelta | + | • spelta (''T. aestivum'' L. ssp. ''spelt''a, indicato per semplicità come ''T. spelta''). |
“Farro” (hulled wheat in inglese) è il nome comune con il quale sono chiamati i frumenti vestiti, che differiscono dai più diffusi frumenti nudi (tenero e duro) perché al momento della trebbiatura le cariossidi non si separano dalle glumelle. I frumenti appartengono al genere Triticum all’interno della grande famiglia delle Poaceae (figura 1), caratterizzata da numero cromosomico di base 7 (x=7). Il genere Triticum è il più importante per numero di specie coltivate e per ampiezza di diffusione e di utilizzazione e comprende tutte le specie di farro.
FIGURA 1
I farri sono i primi frumenti coltivati dall’uomo ed è possibile far risalire la loro origine a oltre 10 mila anni fa, nella zona della Mezza Luna Fertile (tra Iran, Iraq, Siria e Palestina), che rappresenta il centro di origine primario e il maggior centro di diversificazione per queste specie, delle quali tre in particolare hanno interesse agricolo e la loro coltivazione è giunta fino ai nostri giorni:
La classificazione delle diverse specie è oggi ben definita ed i recenti studi di genetica hanno chiarito con esattezza l'origine dei frumenti in generale e dei farri in particolare e hanno stabilito le relazioni fra le diverse specie, sia spontanee sia coltivate (Salamini et al., 2002; Özkan et al., 2002). Nella tabella 1 è riportata la classificazione ad oggi accettata e condivisa delle specie di Triticum più diffuse, con le caratteristiche più rilevanti per ciascuna specie.
INSERIRE TABELLA 1
Le tre specie di farro sono così classificate:
• monococco (Triticum monococcum L. ssp. monococcum, per semplicità in questo sito sarà indicato come T. monococcum);
• dicocco o semplicemente farro (T. turgidum L. ssp. dicoccum Schubler (sinonimo T. dicoccon Schrank), indicato per semplicità come T. dicoccum);
• spelta (T. aestivum L. ssp. spelta, indicato per semplicità come T. spelta).
All’interno di ciascuna specie è possibile individuare diverse popolazioni locali, in particolare negli areali dove la specie si è maggiormente diffusa.
Il farro dicocco, il più coltivato nel bacino del Mediterraneo, presenta un elevato numero di varietà locali, derivanti dall’azione congiunta della selezione naturale e della selezione antropica. Esse differiscono per caratteri morfologici, fisiologici, agronomici e qualitativi e assumono una loro netta identità, spesso fortemente legata al territorio di origine. Infatti, alcune varietà locali, ad esempio il “farro della Garfagnana” e il ”farro di Monteleone di Spoleto”, grazie alle loro particolari caratteristiche genetiche e di utilizzazione derivanti dall’ambiente di coltivazione, sono tutelate da specifici marchi di protezione della tipicità (IGP il primo e DOP il secondo).