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La '''fibra solubile''' viene rapidamente fermentata nel colon in gas e sottoprodotti fisiologicamente attivi. Tale fibra pertanto può essere considerata prebiotica e viscosa. Essa inoltre rallenta il transito intestinale del cibo nell’apparato digerente, contribuendo all’aumento del senso di sazietà e al miglioramento della stessa funzionalità intestinale. | La '''fibra solubile''' viene rapidamente fermentata nel colon in gas e sottoprodotti fisiologicamente attivi. Tale fibra pertanto può essere considerata prebiotica e viscosa. Essa inoltre rallenta il transito intestinale del cibo nell’apparato digerente, contribuendo all’aumento del senso di sazietà e al miglioramento della stessa funzionalità intestinale. | ||
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La '''fibra insolubile''' invece è metabolicamente inerte e non fermentabile. Assorbe grosse quantità di acqua aumentando il volume delle feci, che diventano poltacee e di conseguenza, diminuisce l'assorbimento dei nutrienti. | La '''fibra insolubile''' invece è metabolicamente inerte e non fermentabile. Assorbe grosse quantità di acqua aumentando il volume delle feci, che diventano poltacee e di conseguenza, diminuisce l'assorbimento dei nutrienti. | ||
Da un punto di vista chimico la fibra alimentare è costituita da [[polisaccaridi]] non amilacei, come la cellulosa e molte altre componenti vegetali amilo-resistenti, come lignina, [[inulina]], [[beta-glucani]], pectine, cere e [[oligosaccaridi]]. | Da un punto di vista chimico la fibra alimentare è costituita da [[polisaccaridi]] non amilacei, come la cellulosa e molte altre componenti vegetali amilo-resistenti, come lignina, [[inulina]], [[beta-glucani]], pectine, cere e [[oligosaccaridi]]. | ||
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L’importanza dell’introduzione di '''fibra alimentare''' è stata messa in relazione con la riduzione del rischio di malattie croniche o degenerative, quali tumori al colon-retto, diabete e [[colesterolo]] e malattie cardio-vascolari. | L’importanza dell’introduzione di '''fibra alimentare''' è stata messa in relazione con la riduzione del rischio di malattie croniche o degenerative, quali tumori al colon-retto, diabete e [[colesterolo]] e malattie cardio-vascolari. | ||
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Inoltre va ricordato che nei cereali integrali non viene asportata la parte esterna del chicco, che è la più esposta alle sostanze (chimiche o biologiche) utilizzate in agricoltura: pertanto diventa fondamentale informarsi sulla provenienza e il tipo di agricoltura impiegate per la produzione dei cereali integrali. | Inoltre va ricordato che nei cereali integrali non viene asportata la parte esterna del chicco, che è la più esposta alle sostanze (chimiche o biologiche) utilizzate in agricoltura: pertanto diventa fondamentale informarsi sulla provenienza e il tipo di agricoltura impiegate per la produzione dei cereali integrali. | ||
+ | ====Fibra alimentare nel farro==== | ||
Nel [[farro]] la '''fibra alimentare''' è una componente molto importante. | Nel [[farro]] la '''fibra alimentare''' è una componente molto importante. | ||
Sebbene il [[monococco]] abbia un contenuto in fibra totale (8%) inferiore a quello del grano duro, la porzione insolubile risulta assai superiore rispetto a quella dei grani moderni, soprattutto per l’elevata presenza di lignina. | Sebbene il [[monococco]] abbia un contenuto in fibra totale (8%) inferiore a quello del grano duro, la porzione insolubile risulta assai superiore rispetto a quella dei grani moderni, soprattutto per l’elevata presenza di lignina. | ||
Il [[dicocco]] mostra contenuti leggermente superiori (10%), con uno sbilanciamento anche in questo caso verso la frazione insolubile. | Il [[dicocco]] mostra contenuti leggermente superiori (10%), con uno sbilanciamento anche in questo caso verso la frazione insolubile. | ||
Lo [[spelta]] infine è la specie di [[farro]] a maggior contenuto di fibra, con valori che oscillano tra 11 e 15%; la porzione di fibra insolubile costituisce l’80% della frazione totale. | Lo [[spelta]] infine è la specie di [[farro]] a maggior contenuto di fibra, con valori che oscillano tra 11 e 15%; la porzione di fibra insolubile costituisce l’80% della frazione totale. |
La fibra alimentare o dietetica è definita come quella porzione di alimento, che deriva solitamente dalle piante ed è priva di valore nutrizionale per l’uomo.
Esistono due tipi di fibre:
Alimenti ricchi di fibre sono legumi, broccoli, carciofi, farine integrali, avena, mandorle, prugne e in generale tutti gli alimenti di origine vegetale. La fibra solubile è presente soprattutto in frutta e legumi, mentre quella insolubile nei cereali ed alcuni ortaggi.
La fibra solubile viene rapidamente fermentata nel colon in gas e sottoprodotti fisiologicamente attivi. Tale fibra pertanto può essere considerata prebiotica e viscosa. Essa inoltre rallenta il transito intestinale del cibo nell’apparato digerente, contribuendo all’aumento del senso di sazietà e al miglioramento della stessa funzionalità intestinale.
La fibra insolubile invece è metabolicamente inerte e non fermentabile. Assorbe grosse quantità di acqua aumentando il volume delle feci, che diventano poltacee e di conseguenza, diminuisce l'assorbimento dei nutrienti. Da un punto di vista chimico la fibra alimentare è costituita da polisaccaridi non amilacei, come la cellulosa e molte altre componenti vegetali amilo-resistenti, come lignina, inulina, beta-glucani, pectine, cere e oligosaccaridi. I vegetali contengono sia fibra solubile, che insolubile, in rapporti diversi, in base al tipo e alle caratteristiche di ogni pianta. L’importanza dell’introduzione di fibra alimentare è stata messa in relazione con la riduzione del rischio di malattie croniche o degenerative, quali tumori al colon-retto, diabete e colesterolo e malattie cardio-vascolari.
Esagerare con l’apporto giornaliero di fibra alimentare può essere pericoloso, in quanto troppa fibra apporta un eccesso di acido fitico, sostanza che inibisce l’assorbimento di minerali, quali Calcio, Magnesio, Selenio e Zinco. Inoltre va ricordato che nei cereali integrali non viene asportata la parte esterna del chicco, che è la più esposta alle sostanze (chimiche o biologiche) utilizzate in agricoltura: pertanto diventa fondamentale informarsi sulla provenienza e il tipo di agricoltura impiegate per la produzione dei cereali integrali.
Nel farro la fibra alimentare è una componente molto importante. Sebbene il monococco abbia un contenuto in fibra totale (8%) inferiore a quello del grano duro, la porzione insolubile risulta assai superiore rispetto a quella dei grani moderni, soprattutto per l’elevata presenza di lignina. Il dicocco mostra contenuti leggermente superiori (10%), con uno sbilanciamento anche in questo caso verso la frazione insolubile. Lo spelta infine è la specie di farro a maggior contenuto di fibra, con valori che oscillano tra 11 e 15%; la porzione di fibra insolubile costituisce l’80% della frazione totale.