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Farro dicocco

Da Prometeo Wiki.

Scheda di sintesi

Nome scientifico Triticum dicoccum L. ssp. dicoccum

Nome alternativo Farro medio

Spiga di monococco

Il farro dicocco, il farro per antonomasia, ha le caratteristiche alimentari di base tipiche dei cereali:

Il dicocco differisce dai frumenti tenero e duro per alcune peculiari caratteristiche legate al maggior contenuto in sali minerali, alla presenza di un più spesso strato aleuronico, alla ricchezza in beta-glucani.

Il dicocco, inoltre, ha un basso indice glicemico (dovuto alla lenta trasformazione degli amidi durante la digestione che evita un alto picco glicemico, favorendo un miglior apporto energetico) e per questo particolarmente adatto a chi pratica attività sportive ed agonistiche, ma anche per chi svolge lavori sedentari o soggetti diabetici.

Dicocco e glutine

Il contenuto in glutine di questa specie, così come del monococco, è mediamente basso, almeno se confrontato con i frumenti “moderni” e, soprattutto, si tratta di un glutine poco tenace (“soft”), ben tollerato da numerosi soggetti con intolleranze alimentari.

Si ricorda che il dicocco, come tutti i frumenti e tutti i farri, non può essere utilizzato dai celiaci, in quanto contiene gliadine, le proteine del glutine che causano la reazione celiaca.

Pastificazione del dicocco

Seppure le proprietà "tecnologiche" del suo glutine non siano elevate, il dicocco viene normalmente pastificato in purezza e fornisce, in gran parte dei casi, un prodotto ("pasta") del tutto gradevole.

È opinione diffusa che non sia opportuno confrontare farro e frumento duro in relazione ai prodotti finiti: ciò che si produce con la trasformazione del farro ha un valore nutrizionale e organolettico unico, che va valutato e apprezzato di per sé.

Lo dimostra l'esperienza di Prometeo, impegnata da oltre 20 anni nella trasformazione del farro, che ha "inventato" una vastissima gamma di semilavorati e prodotti finiti per i quali utilizza farine ottenute dalle proprie varietà (Zefiro, Rossorubino e Yakub), sia in purezza sia in miscela. Sicuramente, nella produzione della "pasta" di farro il metodo di pastificazione ha una grossa influenza: la trafilatura in bronzo e l'essiccazione a basse temperature danno i risultati migliori, dando maggiore risalto alle caratteristiche della materia prima.